lunedì 11 ottobre 2010

Arco, Colodri - Giovanni Segantini

Io impegnato sullo Specchio delle mie Brame
Cheeeeeseeeeee!
Io sul L2
Davide segue a ruota sullo Specchio
Bellin che si pappa lo Specchio delle mie Brame
Bellin su L3, una tra le più belle e tachenti
Dalla sosta del secondo tiro, 6c
Bellin apre le danze su L1, diedrino fetido
Tappa ad Arco oggi, per una giornata di sole eccezzzziunale e temperature autunnali. Due cordate tra Davide, Marino, Gian Bellin ed io. La via incriminata la sceglie Davide, si opta per la recente quanto ormai decantata Segantini al Colodri. In internet molti pareri discordanti: chiodatura lunga, chiodatura giusta, gradi compressi, per farla occorre il 7b a vista...ma tutti concordanti sulla bellezza della via.

In effetti, la via non delude le aspettative: inizio di gran classe con cinque tiri uno più bello dell'altro, difficoltà sostenute e continue. Roccia super. Cannonata! Chiodatura eccellente, che non banalizza la via e lascia arrampicare come si deve. A seguire, due tiri più semplici, ma non banali, dove il 5c è più fetente del 6a.
La variante "Specchio delle mie brame" è un tiro molto elegante ed estetico, su roccia di cismoniana memoria. Molto tecnico, ma per chi sa arrampicare su placca non difficile. Chiodatura S2/3 in questo tratto.
Occhio anche all'ultimo tiro che i 5c in questa via sono i tiri più fetenti.
A conti fatti, via meritevole su roccia ottima e chiodata come si deve! Andate a farla.
Da menzionare l'epica prestazione del Gian Bellin, sempre in gran spolvero e l'unico che è riuscito a fare la via tutta in libera e a vista, eccetto che per quel piedino incriminato sul tiro di 5c! sigh...l'ho già detto, il 5c in questa via è un grado FETENTE.


Relazione:

Accesso: parcheggiate fuori dal campeggio di Arco. Dirigetevi sotto la parete del Colodri ed inoltratevi nel boschetto di Prabi. Tagliate a destra, faccia alla parete, fino ad incontrare gli attacchi delle vie (Katia, Renata, Sommadossi, ...). L'attacco è più o meno dieci metri alla destra della rampa fessurata d'attacco della Sommadossi. Pesce inciso con la punta del trapano. Fix visibili. 10 minuti dall'auto

Difficoltà: 5c (poco), 6a, 6b+, 6c e 6c+. Obbligatorio 6c

Materiale: 15 rinvii bastano e avanzano. Fettucce per collegare le soste, tutte costituite da due fix con anello di calata. La via è chiodata ottimamente a fix da 10, alcune volte distanziati. Stile Cismon. Nella prima parte, i rinviaggi in alcuni punti sono messi un po' scomodi, più adatti ai lunghi che ai corti. Comunque tutto ok.
Per i volenterosi: portatevi dietro una chiave da 17 e fissate un po' di fix che girano sui tiri iniziali.
Corda singola da preferirsi alle mezze, vista la sportività della via.

Relazione:

L1 Tiro chiave molto utile a testare il livello di preparazione per la via. Se fate bene questo la via vi lascerà passare. Si sale la placca grigia in corrispondenza del pesce inciso, con arrampicata di equilibrio su svasini (6b) si superano i primi tre fix. Ignorare la sosta a destra. Si arriva ad un piccolo pulpito, sopra al quale si staglia un muro verticale rosso. Si risale con arrampicata tecnica su piccole tacche e qualche buco fino ad un diedrino fessurato da cui, con difficoltà, si rinvia il fix a destra (6c, buon run out). Da questo, non salire, ma obliquare stando bassi verso destra per sequenza di buchi e tacche (6c+). Si prende poi una lama obliqua a destra che porta fino in sosta. 35 metri. Tiro che potrebbe essere un buon 7a altrove.

L2 Dalla sosta, verticalmente per poi traversare a sinistra su piccole tacche e buchi verticali. Con andamento più o meno verticale si risale con arrampicata tecnica e di resistenza (6c). Nell'ultima parte la lunghezza butta un po' in fuori e si fa più atletica, con qualche allungo da tacche a buchi abbastanza buoni, ma non aspettatevi zanche (6c). Uscita a sinistra, su comodo terrazzone in sosta. 30 metri

L3 Tiro super e di continuità. Se volete passare in libera, riposatevi bene prima della sezione finale. Dalla sosta si risale la placca gialla lavorata a corallini (6b) con arrampicata di equilibrio ma non difficile. Si oltrepassa una vecchia sosta con chiodi e cordino bianco, e si obliqua leggermente a destra (6b+). Ultima sezione impegnativa con uscita su bombé (6c) con bel run out che fa selezione. Ignorare le smagnesate a destra, state leggermente a sinistra. C'è na tacca per la sinistra, verticalino per la destra, altra tacca obliqua da tenere con la sinistra e poi lancione dinamico sul bordo del terrazzino, prima della sosta. 35 metri

L4 Si risale, non con poca difficoltà dalla sosta (6b+). Con più facilità su buoni buchi, fino al tettino che si supera con facilità anche se si è corti (non serve essere lunghi come Trota). Bene ammanigliato, però tastate bene le prese che non vi resti in mano qualcosa (6b). Occhio ai blocchi instabili all'uscita del tettino. Nell'ultima parte del tiro, muretto bianco tecnico e non banale (6b+) fino in sosta. 30 metri

L5 Forse assieme allo "Specchio delle mie brame" il tiro più bella della via. Si supera lo strapiombetto bianco non banale al di sopra della sosta (6b+) e si obliqua verso sinistra. Poi verticalmente per placca magnifica verticale solcata da una fessura buona, ma a volte sbilanciante e sfuggente. C'è un rinviaggio scomodo e un po' lungo. Per il resto il tiro è chiodato bene e vicino. Tiro di gran continuità (6c dall'inizio alla fine della fessura), quando trovate riposi, fateli, che altrimenti vi frega. Sosta a destra, su placca molto appoggiata. 38 metri

L6 Dalla sosta alzarsi, su roccia un po' dubbia (occhio). Arrivate all'inizio dello spigoletto, occhio che c'è un sasso gigante che se cade colpisce sicuramente chi fa sicura. Noi non lo abbiamo disgaggiato, ma sarebbe il caso di farlo, vista la precarietà. Si risale lo spigolo stando a sinistra, per rampette bianche lavorate a gocce fino in sosta (6a). 30 metri

L7 Uno dei 5c più duri della mia vita! Dal primo fix sopra la sosta spostarsi un po' a destra a beccare un buco un po' lichenoso per la mano destra. Dal primo al secondo fix c'è un bel passaggio stronzo in aderenza (io darei anche 6b). Poi con più facilità, per diedrino verticale ben appigliato fino alla sosta (qui sì che c'è 5c). 30 metri

L8 Specchio delle mie brame. Merita il viaggio solo questo tiro. Dato di VII/S3 nella guida Filippi. Ora rivalutato a 6c...mah! Comunque gran tiro di placca anni ottanta con chiodatura non da conigli. Gocce ed arrampicata stile Cismon. Si risale la placca con passi di equilibrio. C'è un primo passaggio stronzo in corrispondenza di una buona fessura per le mani, dove occorre alzarsi e metterci i piedi. Il secondo ostacolo lo si trova 5 metri più su, dove un fix a sinistra fa un po' di confusione (in realtà è d'uscita alla Renata). Dal penultimo fix del tiro, occorre stare bassi e traversare un metro e mezzo a destra a prendere la sequenza smagnesata, un po' fuori dalla linea dei fix. Mangiato l'on-sight per un pelo di mona...argghhh! Con facilità poi fino in sosta, 25 metri

L9 tiro molto bello, con sequenza centrale più impegnativa su roccia un attimo da valutare (darei un 6a). Parte finale più semplice e su roccia stupenda, 5c. 30 metri

Discesa: per la ferrata del Colodri. Eventualmente in doppia, visto che è attrezzata, ma non avendola fatta non ve la so consigliare. Consiglio: partite leggeri non portandovi molta roba e scendete a piedi, che è meglio.





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