domenica 27 febbraio 2011

San Vito di Arsiè - Crisalide

L2 - bella fessura

L1 - Variante Wie Ghet's

L2 - pancia ditosa

L3 - 6b 

L4 - 6c+

L5 - 7a
Via aperta da Fabrizio Lorenzin nel 1985. Dalla guida vecchia del Lira:" Arrampicata molto bella sugli stupendi muri centrali delle placche d'Arsié. L'arrampicata è tecnica e a tratti poco evidente, per questo resiste ancora ai tentativi on-sight!". Prima rotpunkt E.Dal Mut nel 1987.

Via tecnica, con difficoltà crescenti sul finale, che offre un buon esercizio di lettura. Anche i 6b, in questa via, non sono ignoranti e richiedono un po' di pazienza e capacità di lettura. Qualche volta occorre spostarsi a destra o a sinistra rispetto alla linea delle protezioni. Bellissimo il secondo tiro lungo una fessura prima, poi una pancia di dita. Il terzo tiro, corto, ma tecnicissimo. Il quarto tiro di 6c+ lungo un orecchio con piccoli rovesci con uscita a sorpresa su placca lucertolosa micidiale. Il quinto tiro, infine, offre un crescendo di difficoltà su una placca grigia che metterà a dura prova anche le dita più allenate (le mie velleità di onsight si sono spente al penultimo fix).
Consigliatissima!

Relazione:

Attacco: parcheggiare la macchina sotto le vie di Cismon. Da dove lasciate la macchina, a piedi verso Trento passando tutta la parete di Cismon, attraversando la Statale con la galleria alla vostra destra e riprendendo il sentiero oltre il guard-rail, costeggiando la ferrovia. 10 minuti dalla macchina. 10 metri a destra del cartello giallo con le vie (azzolini battaglia celebrazione....) sotto due piccoli tettini a scala.

Materiale: Via completamente riattrezzata a fix da 10, bastano 11 rinvii e corda singola da 70. Calate attrezzate.

Difficoltà: 6b, 6b+, 6c+, 7a. Obbligatorio 6b

L1: Si può scegliere tra tre o quattro partenze diverse. Noi abbiamo preferito la più semplice variante Wie Ghet's, tutta a destra.
Salire per diedrino e traversare a destra sotto il tettino. Superarlo con passo atletico, e per muro verticale fino ad una placca inclinata dove vi è una prima sosta. Saltarla e obliquando a destra raggiungere il boschetto pensile sostando su alberi. 30 metri, 6a

L2: Seguire la bellissima fessura di roccia grigia, a tratti un po' sporca di polvere. Al termine della fessura obliquare a sinistra fin sotto lo strapiombetto. Impostare bene il passaggio, mettendo con cura piede sinistro alto. Segue placca di dita su piccole concrezioni. Uscita su placca a sinistra per raggiungere la sosta. 30 metri, 6b+

L3: In obliquo verso destra lungo una fessura con un chiodo che rompe un po' le balle. Poi su placca lavorata inizialmente, via via che si sale sempre meno lavorata. Occorre sapersi muovere un po'. Dall'ultimo fix in sosta andare a destra di un metro e risalire con passo delicato l'ultima pancia. 15 metri, 6b non facile

L4: Un facile traverso verso destra porta ad un orecchio da prendere di rovescio. Mettere molto bene i piedi, gli appigli sono tutti piccoli e le rinviate un po' aleatorie. Alla fine dell'orecchio si tira un po' il fiato, per l'ultima impegnativa sezione di placca. Dall'ultimo fix in sosta ci sono due versioni: la versione di Davide, su dritti per placca liscia (sinceramente non vedo come si possa passare di lì con difficoltà di 6c+). Oppure la soluzione più semplice, ma un po' più psicologica, dall'ultimo fix traversare orizzontalmente a destra per un metro e mezzo fino a beccare una lama obliqua che riporta gradualmente verso sinistra e quindi alla sosta. 25 metri, 6c+.

L5: scaldarsi bene le dita e le punte dei piedi per l'ultima cavalcata sulle placche di Arsiè. Placca fotonica grigia, facile all'inizio poi sempre più difficile, in particolare ultime due protezioni. Dal penultimo all'ultimo fix stare leggermente a sinistra prendendo una pinzatina con pollice ed indice della mano sinistra: molto duro il passo. L'avvista risulta, se non improbabile, quanto mai arduo (per le pippe come me). 25 metri, 7a.

Crisalide finisce qui. Da qui si può uscire, volendo, percorrendo un altro facile tiro.

Discesa: Con corda da 80, ma anche da 70 credo possa andare bene. Da L5 a L3 (prima doppia sui 25 metri), da L3 a boschetto pensile (seconda 35 metri, fare nodo alla fine con corde da 70), da boschetto pensile all'attacco (doppia da 15 metri).

sabato 12 febbraio 2011

Arco, Piccolo Dain - Scirocco

Uscita L1 - 6b

L3 - 7a
Il Dain
L6 - 7a
Uscita L6
Partenza L3 - 7a
Partenza sullo spigolo di L4 - 7c
Col vecchio Gunter per il primo obiettivo 2011: Scirocco al Dain. Una breve ma intensa via firmata Rolando Larcher, che non si smentisce mai. Linea accattivante, roccia fotonica e arrampicata libera impegnativa per una linea aperta dal basso. Sembra impossibile. Secondo me molto più bella di Guru Bassi al Colodri e un po' meno impegnativa.
La via, seppur non estrema, offre un bel banco di prova per chi ha un grado medio a vista (7a). E' infatti un'arrampicata sempre su muri verticali ben leggibili ma di gran resistenza. Non ci sono strapiombi o passi violenti, ma solo tante tacche e gocce da stringere, piedi da saper usare bene ogni tanto e sapiente amministrazione della benzina, soprattutto tra i viaggi da fix a fix.
Io personalmente, anche se ho munto molti ferri, sono stato contento di aver fatto qualche 7a a vista. Credo che queste vie, anche se non fatte completamente in libera come da concezione degli apritori, diano anche ai no big una discreta soddisfazione una volta usciti dalla via.
Il tiro di 7c per farlo a vista, credo uno debba avere un solidissimo 8a per giocarsela bene.
Andate a farla perché merita ed è chiodata bene.
Difficoltà: 6c+, 7a, 7b, 1 tiro di 7c (eventualmente 7a e A0). Obbligatorio (7a/7a+)


Materiale: 9 rinvii, no friends. La via è chiodata bene a fix da 8 e da 10. S2 con qualche tratto più stronzo sui tiri sotto il 7a.
I tiri sotto il 7a hanno generalmente fix da 8. I tiri sopra, fix da 8 con qualche fix da 10 ogni tanto. Soste tutte ok, con due fix da 10, anello e catena.


Attacco: Da Sarche, per il sentiero che porta a Ranzo fino ad una traccia sulla destra che porta sotto agli attacchi. 1 ora andando tranquilli. Scirocco è l'ultima via che si incontra sulla cengia. Ha all'attacco un fix da 8 ed un cordino bianco con maglia rapida.

Relazione:


L1 Dal fix da 8 con piastrina artigianale e cordino bianco con maillon (sosta), risalire per infido diedrino-fessura. Traversare dal terzo fix a sinistra. Poi di nuovo verticalmente per lama rientrando un po' a destra fino alla sosta. 6b duro! 35 metri

L2 Bellissimo tiro su muro verticale rosso. Prese tutte smagnesate, è facile avvistarlo. Inizio facile (non lasciatevi trarre nello sconforto dalla maglia rapida abbandonata al secondo fix). Boulderino secco dal penultimo all'ultimo fix, appoggi per i piedi scivolosi e appigli per mano destra molto svasi. Dall'ultimo fix traversare orizzontalmente a sinistra per un metro e poi di nuovo verticalmente in sosta. 7a, 30 metri

L3 Gran tiro di continuità. Niente boulder secchi, solo dosare bene le energie. Arrampicata sempre su muro verticale a tacche. Sosta sotto un tettino. 7a, 35 metri

L4 Tiro chiave, dalla sosta traversare verso sinistra sotto il tettino. Dal secondo al terzo fix, montare a cavalcioni sullo spigolo destro formato dal diedrino (non stare dentro al diedro), c'è un verticalino duro da tenere per la mano destra per raggiungere un buco in alto da cui si può rinviare. Dal terzo fix, inizia un traverso devastante verso sinsitra, molto di piedi e poco per le mani, qualche passo in discesa. Azzerabile il traverso, partenza obbligatoria. 7c 25, metri.

L5 Risalire lungo una lama stupenda. Al termine di questa inizia una placca gialla a gocce dolorosissime per le mani, stupenda! Continuità maggiore verso la fine del tiro. 6c+ non banale 30 metri

L6 Dalla sosta, traversare verso destra e rimontare una lama obliqua. Per placca di resistenza solcata da una fessura. Passaggio stronzo un metro sopra l'ultimo fix, a prendere un verticale obliquo per la mano sinistra stringerlo ed uscire sul bordo della cornice con la mano destra. Gran tiro anche questo. 7a 20 metri (4 fix)

L7 Tiro stupendo, diedrino all'inizio e traverso verso destra alla fine. Continuità verso la fine. 7b da falesia, non impossibile. 30 metri

L8 Ultimo tiro defaticante, ma expo. Primo fix chilometrico (la partenza dalla sosta fatela a destra, non a sinistra dentro il diedrino fessura). Poi per placca a gocce e fessura/camino verso la fine. 6a 40 metri 4 fix

Discesa: dall'ultima sosta, salire dieci metri e si trova subito il sentierino verso sinistra. Seguirlo (vari cordini e corde) fino ad imboccare il sentiero che scende dal Dain. In mezz'ora siete a Sarche.

sabato 5 febbraio 2011

Valsugana, Pilastro dei Barbari - Via Paola

Uscita terzo tiro
La placca della terza lunghezza - 7a
Diedrino a gocce del primo tiro - 7a
Omaggio alla Valsugana
Sulla cengia dell'ultimo tiro, con il Loke sullo sfondo
Giornata coperta, zainone pesante e via su al Pilastro. Ormai il sentiero che da Costa va a Valgoda l'avrò consumato, ma ogni volta che torno in zona mi sento come a casa, immerso nel bosco silenzioso.
Oggi con Francesco, sulla Paola. Era da quando l'ho richiodata che non vedevo l'ora di metterci le mani, non trovando putroppo mai l'occasione giusta. Prometto a Francesco che se fa troppo freddo andiamo a fare quattro tiri a Playa Ghiron, in realtà poi il sentiero scalda già per bene...e anche le birre di ieri sera ancora in circolo.

In conclusione, trovata la giornata giusta. La via è molto bella, anche se nonostante la pulizia fatta nella richiodatura restano un po' di tratti che necessiterebbero di maggior passaggio per ripulirsi. Trovata una cordata di giovani ragazzi sulla Tovaric.

Relazione:

Attacco: conviene dal basso, se non si conosce la strada per Valgoda (molto imbucata). Sentiero 787, in un'ora all'attacco. Vi fate una bella camminata rilassante. L'ometto che faccio ogni volta per segnare l'attacco, puntualmente viene buttato giù da qualche simpaticone. Dunque a naso, vedrete che troverete la traccia giusta, subito dopo un torrente secco.

Difficoltà: molto continue sul 6c, con 1 tiro di 7a ed il primo tratto del primo tiro di 7a (azzerabile per la qualità della roccia). Qualche tratto più semplice sul 6b. Obbligatorio 6c.

Materiale: soste già tutte attrezzate per le doppie. Bastano 13 rinvii. Eventualmente per i più prudenti, un friendino piccolo per il penultimo tiro (run out dall'ultimo fix in sosta abbastanza pericoloso ma su terreno facile) non indispensabile.

L1: Dal girasole con la scritta Paola, ci si alza sul pilastrino a gocce per circa 8 metri con facilità. Prima protezione alla fine del pilastrino. Un primo tratto di roccia non proprio ottima con passaggio subito secco di dita, poi facile fino ad un grottino. Dal grottino, ci si alza stando un po' a destra della linea dei fix e del kevlar  (secondo boulder) e si continua obliquando a sinistra per diedro giallo a gocce e roccia a coralli di equilibrio. Traversare in ultima a destra in sosta appesi, 35 metri. 7a+

L2: Dalla sosta traversare un metro a destra e rimontare sopra la pancia grigia aggettante. Un buco migliorato per la mano destra, un verticale intermedio che fa tacca per la mano sinistra e si rilancia con la sinistra ad un bidito verticale per mano sinistra. Da qui, traverso delicato a destra di un metro. Poi in verticale più facilmente ma abbastanza continuo su roccia grigia lavorata a buchi e gocce. 7a 25 metri

L3: Placca fotonica gialla. In verticale per i primi tre fix facili, poi sequenza di dita su verticalino e piedi spalmati. Riposo su grosso buco. Ancora un passaggio intenso prima di arrivare allo strapiombino finale non difficile, bene ammanigliato. Roccia un po' da stare attenti all'uscita dello strapiombo. 7a, 25 m

L4: Ci si alza su roccia grigia a gocce stupende, ma un po' sporca d'erba. Dalla seconda protezione, non salire, ma traversare a destra. Per placca molto bella fino ad un diedrino giallo di roccia cotta. Difficoltà crescenti verso la fine. Arrivati allo placca grigia, occorre rimontare su di uno spigolo traversando a destra. 6c, 30 m

L5: Bellissima lama svasa iniziale lavorata a gocce. Poi diedrino tecnico e di nuovo placca grigia un po' rotta, fino al boschetto pensile (occhio all'uscita, tirare solo robe buone). 6b+ 30 m

L6: Tiro stupendo. Aiutarsi con la corda fissa e risalire l'ultima parte di boschetto. Poi tiro fantastico su placca grigia verdoniana di gran continuità. Difficoltà crescenti man mano che si sale. Occhio dall'ultima protezione in sosta, boulderino con un po' di run out per prendere un manettone con la mano destra abbastanza alto. Se si cade si sbattono i piedi in cengia, alternativamente dall'ultima protezione traversare a sinistra 2 metri e risalire un diedro più facile 6c, 30 m

L7: Dalla sosta su clessidra alzarsi con movimento molto compresso, stare a sinistra della colonna. Poi per bella placca più facile fino in sosta. Run out pericoloso dall'ultima protezione in sosta (facile), vietato cadere. Un friendino non guasta. 6b, 20 metri

L8: Dal libro di via, ultimo tiro in comune con Tovaric su roccia rossa con piattoni buoni. 6a, 15 m

Discesa: dall'uscita, per traccia di sentiero a destra seguendo sempre la traccia che sale. Si arriva al primo gruppo di case di Valgoda. Da qui, continuare per il paesino fino oltre la chiesa. Poi per sentiero 787, fino a Costa. 40 minuti.