sabato 25 giugno 2011

Scalet delle Masenade - Settimina (con uscita colatoio Cristina)

L2 Il sole bacia le belle placche relax

L3 che porta alla cengiona mediana (facile)

L4 ...la partenza dal cengione mediano

L4 ultimi metri

L5 partenza: primi metri fetenti, poi facile

L6 Beppe ed il suo marmoreo bloccaggio

L8 Beppe in uscita dal colatoio Cristina

Le Masenade

Oggi dopo un bel pezzettino che non arrampicavo, con Beppe una bella via in Moiazza.
Un po' di colonna all'attacco della via, ma niente di preoccupante. Settimina è una via sportivo/alpinistica molto bella, su roccia splendida, ricavata nella fascia di parete compresa tra Tempi Moderni e Cristina.
Offre un'arrampicata tecnica e di piede sulle placche prima della cengia, dopo la cengia invece arrampicata più atletica su buone prese e maggiore verticalità. 

La relazione utilizzata è tratta da questo sito, molto ben fatta


L'unico neo è che è un po' corta, ma si può allungare aggiungendo il bellissimo colatoio finale della via Cristina. Ottima ad inizio stagione per rodaggiare mani/piedi e anche un po' di testa (poca). 

Consigliata! 

Materiale: 10 rinvii, qualche cordino per clessidre, utile qualche friend medio piccolo per i tratti più semplici e per il colatoio finale della Cristina. La via direi che è chiodata da sportiva S2 nei tratti duri, mentre dove è più semplice resta da proteggere. 

Difficoltà: V, VI, 6a, 6b 1 passaggio di 6c. (6b obbl.)

Relazione

L1: attacco una 50ina di metri a destra del diedro della Decima, primo fix visibile in alto. Obliquo iniziale da dx vs sx, su placca appoggiata. Poi più verticale. Dal secondo fix al terzo (chiodo normale) c'è un passaggio un po' splamo di piedi obbligato a prendere una lama per la mano sinistra. Si continua ancora verticalmente per placca molto bella e un po' tecnica. Noi abbiamo sostato dopo 50 metri su clessidra e nut incastrato, la sosta vera su due fix sarebbe 5 metri più su in leggero obliquo a destra molto scomoda. Preferibile fare sosta sulla cengetta del nut incastrato. (5c/6a, 55 metri, 3 fix 2 chiodi: non spaventatevi, le protezioni sono proprio dove servono, 1 solo passaggio obbligato dalla seconda alla terza protezione, tra l'altro non pericoloso).

L2: dal sosta in obliquo verso destra. Piccola clessidra che può essere passata prima di arrivare al primo fix, poi per placche belle e facili fino alla sosta su due fix. 60 metri (V+, 4 fix, di cui due ravvicinati di sosta e 1 chiodo)

L3: per facili placche fino alla cengia sospesa mediana, 40 metri IV sosta su due fix comoda su cengiona mega.

L4: Bellissimo tiro su roccia punente gialla/grigio a gocce, concrezioni e corallini. Visibile primo chiodo, poi si seguono i fix con andamento verso destra a superare uno strapiombo servito da un buco per la mano destra (1 passo di 6c, non 6c+) oltre lo strapiombo una bellissima placca con passo di ingresso su tacca, poi gocce lacrimogene che porta dentro un diedrino giallo sulla destra da rimontare e al cui termine, traversando a sinistra si giunge in sosta. 35 metri 6a/b con 1 passo di 6c. (2 chiodi 5 fix)

L5: Partenza dalla sosta compressa, poi su placche più facili per finire con un passaggio un po' più intenso verso la fine del tiro protetto da un chiodo. 30 metri, 6a (2 fix 1 chiodo)

L6: Altro stupendo tiro con andamento ad arco verso dx. Bellissima placca gialla sopra la sosta, poi traverso a destra tecnico, poi tettino ammanigliato, ma con passo sbilanciante per ristabilirsi. Superato il tettino, placca favolosa con un po' di run out sul finale. 35 metri, 6b (5 fix 1 chiodo)

L7: Bellissimo tiro che non è per niente una cialtronata. Dalla sosta, partenza leggermente a destra, poi per muro verticale di dita. 55 metri, 6a/b  (3 fix 1 chiodo)

Ora la via sarebbe finita, ma la tappa è quasi obbligata dal momento che si giunge proprio sotto alla base del bellissimo colatoio finale della via Cristina. 

L8: Dalla sosta con due chiodi alla base del colatoio risalirlo tutto. 65 metri con un po' di conserva e sosta su spuntone (V+, nessun chiodo, utili friends) oppure 55 metri sostando al pino.


Discesa comoda per sentiero.

lunedì 20 giugno 2011

Valsugana, Prà dei Pezi (Villa Agnedo) - Canalone

Oltre il canalone iniziale un bello slargo prativo.
Domenica sono stato da solo a visitare un angolo della Valsugana isolato, sulla destra orografica in corrispondenza di Oltrebrenta (Villa Agnedo). Partito dall'agriturismo Prà dei Pezi lungo una strada forestale, poi abbandonata per seguire il greto di un torrente che via via si fa sempre più umido e stretto.
Lungo il torrente qualche ometto lasciato da pochi solitari cacciatori, poi su per una costola erbosa fino ad una forcella solcata da tracce di camosci.
Lungo i fianchi del torrente paretoni di dolomia gialla apparentemente compatta e abbastanza severi.
Sceso dopo un bel po' per la via di partenza dal momento che avevo un bel po' di zecche che iniziavano a farmi compagnia.
Sicuramente ci tornerò in inverno: secondo me si può arrivare fin su in Altipiano zona Castelloni S.Marco/Barricata.

sabato 4 giugno 2011

Valsugna, Rivalta Col Caprile (Anzini di Rivalta)

da sx a dx: Sasso Rosso, Valgàdena, Loke e Monte Spitz.

Due bei sentieri sulla sinistra orografica della Valsugana, andando su per il 33 che parte da Rivalta e scendendo per il 34 che porta sempre a Rivalta.

Oggi i camosci si sono ben nascosti, ma il panorama che si guadagna facendo questo anello è incredibile. Una visione d'insieme sul Sasso Rosso, la Valgadena, i Loke e ancora più a Nord le pareti sopra Costa.

Mettere in conto 4 ore e mezza tra salire e scendere camminando moderatamente. 

L'it. 33 segue dapprima il fondo della valle, per poi inerpicarsi per esili piste tracciate su erba sopra il Col Caprile, fino a portare ad un anfiteatro roccioso spettacolare, rifugio di camosci. Ultimo tratto attrezzato con catene. 
All'uscita del sentiero, svoltare a destra per strada forestale e camminare lungo questa per altri 20 minuti. Imbocco del 34 non molto visibile, ma segnato. Prendere come riferimento una casa in basso a destra. 

Occhio alle zecche. Oggi ne abbiamo prese un bel gruzzoletto.